Hai figli?
Dopo la morte dei miei figli, ero terrorizzata da questa domanda.
Dire la verità? Rispondere di “no“, o “non ancora“?
Qualsiasi cosa riuscissi a farfugliare, l’aria si appesantiva di imbarazzo, stupore, dolore.
E io stavo semplicemente male.
Poi ho capito.
Non dovevo pensare a quale fosse la risposta giusta. Dovevo pensare alla persona che avevo davanti a me e capire se era lui o lei la persona giusta. Quella a cui poter dire la verità.
E agli altri? Rispondere “no” o “non ancora” era il modo migliore per chiudere il discorso lì e non perdere energie con chi non avrebbe potuto capire.
A distanza di tempo, posso dire che sono sicuramente molte di più le volte in cui dico “non ancora“; eppure, le volte in cui in cui sono riuscita a parlare dei miei figli farfalla non sono mancate, e le ricordo tutte piacevolmente.
Oggi, non mi sento più in colpa, come mi sentivo all’inizio, di non far sapere a tutti di loro, perché ho capito che i miei figli sono così preziosi che non tutti potrebbero capirne il valore.
E quando trovo le persone giuste, ne parlo col sorriso, orgogliosa di loro, commossa dell’amore che ci hanno dato, seppur in poco tempo.
Sono una mamma, non visibile agli occhi di tutti
Sono una mamma speciale.
L.H.
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